Poesie

San Tito Vescovo

San Tito Vescovo – sec. I

Compagno e discepolo dell’apostolo Paolo. È condi- scepolo di Timoteo di origine ebraica, che Paolo ha inviato come vescovo ad Efeso. Tito è un pagano conver- tito, obbediente, zelante e capace di formare, organizzare e guidare una comunità importante come quella di Creta. A Timoteo Paolo indirizza due lettere, a Tito una. Sono dette “lettere pastorali” e per il contenuto e per lo scopo. Paolo sente tutta la responsabilità delle chiese e dei loro pastori e sa dare ad essi direttive forti, precise e chiare. Debbono essere saggi, sobri, attenti, energici. Debbono consolidare i fedeli nella verità di Cristo, grazia e salvezza del mondo. Debbono far risplendere speranza della vita eterna, premio e beatitudine, per cui of- friamo a Dio obbedienza, amore, e se necessario, il martirio. Paolo sa temperare la forza con la dolcezza, l’autorità con l’amicizia. Sa coniugare questo ruolo di Padre e Pa- store con quello di Apostolo delle genti. È “il vaso eletto”. Tito merita il grazie di Paolo per la celebre colletta a favore di chiese povere.

T’ha nominato vescovo
il tuo Maestro e Padre.
L’Apostolo di Cristo
t’affida il santo gregge.

Ti dice come essere;
t’insegna come fare.
Ti esorta ad amare
e custodir le anime.

Da Cristo vien la grazia,
in Lui la nostra fede,
in Lui è la speranza,
da Lui futura gloria.

Tu ammonisci e sgrida.
Abbondi la saggezza
in chi ha lasciato gli idoli
e sian sobri e casti.

Le donne: non ciarliere,
né vanitose e sciocche.
Nella pietà devote
e pronte al sacrificio.

Mantieni sempre l’ordine
ed organizza il gregge
perché ognuno sappia
amare ed obbedire.

Cancella l’ignoranza.
Castiga l’arroganza.
Ognuno viva in pace
e doni pace al prossimo.

Dà istruzione ai giovani
perché non cresca in essi
la bestia dell’orgoglio,
la brama del peccato.

Ricorda a tutti e sempre
che Cristo è la salvezza
e solo in Lui dimora
la forza della vita.

È grande il ministero,
che per le mie mani,
Iddio t’ha affidato.
Sei debitore a Lui.

Con Àrtema e Tìchico
aiuta Apollo e Zena.
Vieni da me a Nicòpoli.
Aspetto quell’abbraccio.

Intanto ti saluto
con tutto il mio cuore.
A me dà tanta gioia
e rendi gloria a Dio.

P. G. Alimonti OFM cap, Vento impetuoso, vol I, pp 297-298-299