Poesie

Beata Maria Angela Astorch

Beata Maria Angela Astorch
Clarissa cappuccina
– Barcellona (Spagna) 1° settembre 1592
+ Murcia (Spagna) 2 dicembre 1665
Entrò giovanissima nel monastero
cappuccino di Angela Serafina Prat, sulle orme della
sorella Isabella.
Dopo l’emissione dei voti,
fu maestra delle novizie, formatrice
delle professe, poi vicaria
e infine badessa nel monastero
di Saragozza.
Era infaticabile in tutti i
lavori: in cucina, lavanderia,
infermeria, orto e nell’osservanza
della Regola per la santificazione
propria e dell’Istituto. Condivideva con i poveri
le elemosine del monastero.
Si rivolgeva familiarmente ai Santi, in particolare a
San Francesco per la fedeltĂ  alla Regola e a Santa Chiara
per la perfezione evangelica.
“Mistica del breviario, conosceva in profondità la Bibbia
e gli scrittori ecclesiastici.
Si adoperò a diffondere l’Ordine, con la fondazione di
monasteri a Siviglia e a Murcia, lasciando al suo passaggio
“una ammirevole scia di amore alla Chiesa” (Giovanni Paolo
II, 23 maggio 1982).

A undici anni
sei giĂ  in monastero.
Poi lunga l’attesa
per tenera etĂ .

Ma il piccolo cuore
racconta a GesĂą
lo slancio d’amore,
che arde nell’anima.

Sei tutta felice
nei giorni in cui puoi
nel sacro convito
ricever GesĂą.

Unisci la voce
a quella degli angeli.
Pur essi cantando
gli fanno corona.

Coltivi fervente
l’amore a Maria,
la Mamma beata
del caro GesĂą.

A sedici anni
emetti i tuoi voti.
Adesso puoi dire
che tutta sei Sua.

Negli umili compiti
ti trovi a tuo agio,
felice di esser
“la pia cenerentola”.

A profughi e poveri
regali vestiti,
e pane e minestra
e un dolce sorriso.

Con cinque sorelle
si va a Saragozza.
Insieme fondate
un bel monastero.

Ottieni d’esporre
GesĂą Eucaristico
per tutti i fedeli,
che attiri al Signore.

Durante la peste
soccorri i malati.
Ottieni da Dio
che salvi le monache.

Ti spegni cantando
il tuo “Pange lingua”.
Tuttora il tuo corpo
rimane incorrotto.

P. G. Alimonti OFM cap, Vento Impetuoso, Vol. IV, pp 29-30-31