Poesie

Beato Nicola da Gesturi

Beato Nicola da Gesturi
Rel. francescano cappuccino
– Gèsturi (Ca) 5 agosto 1882 + Cagliari 8 giugno 1958
Giovanni Angelo Salvatore Medda, futuro fra Nicola, era penultimo di cinque figli.
Frequentò le prime classi elementari. Correva in chiesa appena i pesanti servizi glielo permettevano.
Trascorreva intere ore davanti a Gesù Sacramentato. L’amore per i poveri e la mortificazione in cui viveva lo portarono alla vita consacrata. Nel marzo 1911 entrò nel convento dei Cappuccini di Cagliari.
Gli venne affidato l’incarico di questuante in alcune zone della città e nei paesi limitrofi. Sapeva ascoltare, consigliare e confortare. Da “frate cercatore” divenne “frate cercato”.
Visse eroicamente le virtù francescane.
O caro Fra Nicola
per tutti sei beato;
sei per noi confratello
e bravo cappuccino.
Perdi a cinqu’anni il padre,
a tredici la madre.
Fai prima il contadino
poi porti il gregge al pascolo.
Il pane e la minestra
è tutto il tuo guadagno,
la stalla per dormire.
Di più tu non esigi.
A ventinove anni
entrasti nel convento.
Addetto alla cucina,
ma scarso è il rendimento.
Sei questuante a Cagliari,
laddove Sant’Ignazio
ti precedette in fama
di grande santità.
Per trentaquattro anni
tra caldo, freddo e pioggia
nell’umiltà più schietta,
svolgesti il duro compito.
Insulti e sgarbatezze,
sberleffi e sghignazzate
ti lancian ragazzacci.
Tu taci ed offri a Dio.
Infine fu vittoria:
con la pazienza santa,
la compostezza affabile
e il mite tuo silenzio.
La gente ormai t’aspetta.
T’accoglie col sorriso.
Ti offre l’elemosina.
Ti chiede chi non ha.
Ognuno ti confida
necessità e pene
e spera nell’aiuto
di tante tue preghiere.
Si sa che sono i poveri
i tuoi privilegiati;
e accorri sempre subito
al letto dei malati.
Soccorri notte e giorno
la bombardata Cagliari.
Il tuo saluto estremo:
– Non ce la faccio più! –
P. G. Alimonti OFM cap, Vento Impetuoso, vol IV, pp 227-228-229