Testimone

Lo scultore divino

Di fronte ad una magnifica statua noi rimaniamo incantati.
La prima domanda che ci facciamo: chi è l’autore?
Di fronte alla bellezza di due occhi e di un viso ci domandiamo
chi è quella persona.
Pari alla bellezza spirituale di Padre Pio è la perfezione
della sua anima e può accadere che diamo per scontato
di sapere tutto di lui.
Chiediamoci chi è lo scultore di quella santità.
Come religioso e come sacerdote sappiamo a quale
scuola s’è formato.
Con l’abito di San Francesco, ha fatto del Vangelo l’abito
della propria vita.
Ministro dell’Eucaristia, è stato plasmato da Gesù alla
scuola dei donatori.
Davanti al Crocifisso è stato inchiodato alla croce,
passando per l’umiliazione del Sinedrio, del Pretorio, del
Tribunale di Erode, del rifiuto della folla.
Ma l’amore, l’amore segreto del fuoco divino, sigillo
non solo di immagine di Dio, ma segreto di somiglianza
con Dio, da dove gli viene?
I concittadini di Gesù, i quali conoscevano i parenti e
tutto il ceppo familiare del Nazareno, si domandavano da
dove gli venisse tutta la sapienza che dimostrava.
Le stesse guardie mandate ad arrestarlo, ascoltandolo,
non ebbero il coraggio di mettergli le mani addosso.
Fino a che Gesù e i suoi Santi dimostrano le virtù e
perfino il potere dei miracoli, il mondo può dubitare di
essi, ma poi vengono la potenza della Risurrezione, la vista
dell’Ascensione, il terremoto e il fuoco della Pentecoste.
A quel punto è il caso di battersi il petto e perfino cadere
in ginocchio.
Quella è grandezza che sicuramente va oltre i limiti
dell’umano e affonda nel mistero.
Quanto di ciò che è Gesù è in Padre Pio?
Ecco la vera domanda.
La profezia, la bilocazione, le stimmate, il potere taumaturgico
sono una parte della risposta.
Padre Pio è oltre la sua intelligenza, la sua carità e i
suoi miracoli.
La sua somiglianza a Gesù è vertiginosa.
Sì, veneriamolo come Santo, ma diciamo pure che Padre
Pio è frutto speciale della grazia e scrigno prezioso
dello Spirito Santo.
Ecco lo scultore: lo Spirito Santo, che accompagnò la
creazione, che operò l’Incarnazione, che realizza la santità
della Chiesa e nella Chiesa.
Bravi teologi e maestri di ascetica ci hanno introdotto
alla scuola spirituale di Padre Pio, ma rimane da esplorare
l’oceano dei doni mistici, che lo Spirito Santo ha riversato
in Padre Pio.
La mistica di Padre Pio aggiunge a quella del Serafico
Padre lo spazio allargato del suo carattere sacerdotale.
Padre Pio è un grande mistico.
Nell’ascetica l’anima si riversa in Dio.
Nella mistica Dio si riversa nell’anima.
L’umiltà del mistico lo identifica e non ostacola la
ricerca dei doni eccezionali, che lo Spirito Santo ha riversato
nel suo spirito, nel suo intelletto e nel suo cuore di
uomo.
L’anima, sotto l’azione di fuoco dello Spirito Santo,
diventa incandescente e si confonde col fuoco stesso.
È questo l’umile Padre Pio che si è fatto, sull’esempio
di Gesù, servo di tutti e che ha sciolto tutto il suo amore in
quel sangue versato per l’umanità fino all’ultima goccia.
Padre Pio è felice di fare questo, anzi giura che solo
per questo ha potuto rimanere in vita.
Ha detto che senza quel dolore, tramutato in amore,
avrebbe trovato inutile vivere.
Padre Pio mistico è un cristallo che ci permette di vedere
Dio più da vicino.
Ecco le sue parole: “Io desidero e voi non l’ignorate,
amare Dio o morire.
O la morte o l’amore, giacché la vita senza questo
amore è peggiore della morte.
… Aiutatemi!
Io muoio ed agonizzo ogni istante.
Tutto mi sembra un sogno e non so dove mi aggiro.
Dio mio! Quando verrà l’ora in cui anch’io possa
cantare: “Questa è la mia requie, o Dio, in eterno?” (Ep.
III p. 406).
Ecco, il Cantico dei Cantici: lo Spirito ha fatto dell’amato
la preda che solo vive se non è abbandonato.
All’anima innamorata, come quella di Padre Pio, Dio
appare il necessario, bramato predatore.

P. G. Alimonti OFM cap, Raggi di sole, vol. 1, pp 35-36-37-38