Poesie

Non peccare più

Perché non ti hanno lapidata
prima di portarti da Lui?
Perché cercare un suo parere
quando conoscono la legge
che ti condanna a morte?
Nutrono una maligna speranza
che se Lui ti vuole salvare
potrà essere anche lui condannato
in quanto si pone contro la legge.
Tu sei destinata ed Egli in pericolo.
L’ipocrisia e la brama di lapidare
li fa sentire baldanzosi.
Alla loro perentoria domanda
il Maestro oppone un lungo silenzio,
che li irrita e li spinge a incalzare.
Gesù lascia di scrivere col dito sulla sabbia
e con voce autorevole e severa:
– Chi di voi è senza peccato
lanci per primo la pietra contro di lei – (cfr Gv 8,7).
Avevano già le pietre in pugno.
Scorrono minuti di silenzio.
Poi, l’uno dopo l’altro,
a cominciare dai più anziani
se ne vanno tutti.
Gesù rompe il silenzio,
chiedendo alla donna rimasta lì:
– Dove sono? Non ti hanno condannata? –
-No!-
– Nemmeno io ti condanno.
Va’ e non peccare più – (cfr Gv 8, 10-11).
Del cuore degli uomini
è il peccato e la condanna spietata.
Del cuore di Dio
è il silenzio, il perdono
e la forza di non peccare più.

P. G. Alimonti OFM cap, I colori del Vespro, vol.1, pp 209-210