Messa quotidiana

Omelia 28-5-16

Maria santissima rendici degni del tuo figlio GesĂą

SANTA MARIA ANNA DI GESU’ DE PAREDES

S. Maria Anna di Gesù nacque a Quito (nell’odierno Ecuador, all’epoca dominio del Perù) il 31 ottobre 1618. Era una bella bambina sudamericana, ottava figlia del nobile di Toledo Capitano Don Girolamo Paredes y Flores. Venne educata cristianamente: il gesuita P. Juan Camacho rimase più volte meravigliato dall’intelligenza e dalla comprensione dei misteri divini della straordinaria fanciulla. Dormiva poco, costruiva in giardino altari emulando le cerimonie religiose e un giorno cercò di convincere alcuni coetanei ad andare in missione con lei a convertire i pagani. Raccomandava spesso ai familiari la recita del S. Rosario.
Marianna aveva pochi anni quando conobbe il dolore della perdita di entrambi i genitori e venne affidata agli zii che vivevano fuori città. Fece la Prima Comunione, eccezionalmente, all’età di otto anni e, a partire dai dodici, poté comunicarsi quotidianamente. Molti del villaggio erano invidiosi e le proteste arrivarono persino al vescovo con grande pena di Marianna. Per la sua educazione si pensò al convento di S. Caterina da Siena, ma ci furono alcuni impedimenti che lei vide come una contraria volontà divina a tale progetto. Decise che sarebbe rimasta in famiglia, consacrandosi al Signore per il bene dei suoi concittadini. Il confessore, Padre Monosalvas, convinse i parenti ad accettare tale decisione. Tornò a vivere in città, presso una sorella sposata che le mise a disposizione alcune stanze appartate della casa. Professò privatamente i voti di povertà, castità e obbedienza, indossando un abito scuro simile a quello dei gesuiti. La sua giornata trascorreva secondo uno schema stabilito dal confessore: cinque ore di preghiera, letture spirituali e lavori domestici (tipo la tessitura) il cui ricavato era destinato ai poveri che riceveva in casa quotidianamente. Questi erano da lei lavati, vestiti e all’occorrenza curati, con umiltà e senza ostentazione. Ai bimbi, soprattutto agli indios, insegnò a leggere, spesso la vita dei santi, a scrivere, cantare e suonare. Marianna suonava bene la chitarra e il piano. Lasciava la casa solo per partecipare alla Messa quotidiana. Rispettava lunghi digiuni durante i quali il suo unico nutrimento era l’Eucaristia. Secondo l’abitudine dei tempi usava inoltre alcuni strumenti di penitenza. Il Signore la ricompensò con doni mistici: leggeva i cuori, cadeva in estasi, faceva delle profezie. A ventuno anni, il 6 novembre 1639, fu accolta nel Terz’Ordine Francescano che ben si addiceva al suo spirito di rinuncia.
Marianna nutriva una particolare devozione per la Santissima Trinità, per lo Spirito Santo, per la Passione e Morte di Gesù e per la Madonna di Loreto. Amava molto pregare pensando alla S. Casa di Nazareth e all’Annunciazione di Nostro Signore. La sua era una preghiera interiore, secondo la spiritualità ignaziana.
Nel 1645 Quito fu colpita prima da un terremoto, che uccise circa duemila persone, poi da una terribile epidemia. Era la quarta Domenica di Quaresima quando nella Chiesa dei gesuiti Padre Alonso de Rojas, suo confessore, offrì pubblicamente la vita per la salvezza del paese. Marianna, che era seduta davanti al pulpito, alzandosi dichiarò che prendeva il suo posto, giudicando il ministero sacerdotale più importante. Da lì a poco si ammalò mentre le sciagure cessarono. Aveva donato, a soli ventisei anni, la vita per la sua tanto amata città. La notizia si diffuse in un baleno e lo stesso sacerdote la presentò come una eroina. Il suo olocausto di carità era d’esempio a tutta la nazione.
Il Giglio di Quito morì il 26 maggio, giovedì dell’Ascensione. Ai solenni funerali seguirono molti miracoli ottenuti per sua intercessione mentre, nella memoria della gente, era impressa la sua umiltà straordinaria e il suo grado altissimo di orazione. La giovane equadoregna venne beatificata nel 1853 da Papa Pio IX e canonizzata da Papa Pio XII il 9 giugno del 1950. E’patrona dell’Ecuador: il 30 novembre 1946, nel trecentesimo anniversario dalla morte, l’Assemblea Costituente la proclamò “Eroina Nazionale della Patria”.

Autore: Daniele Bolognini

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
   Gd 17. 20-25

Dio può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti.

Dalla lettera di san Giuda apostolo
Voi, o carissimi, ricordatevi delle cose che furono predette dagli apostoli del Signore nostro GesĂą Cristo.
Costruite voi stessi sopra la vostra santissima fede, pregate nello Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna.
Siate misericordiosi verso quelli che sono indecisi e salvateli strappandoli dal fuoco; di altri infine abbiate compassione con timore, stando lontani perfino dai vestiti, contaminati dal loro corpo.
A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e colmi di gioia, all’unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e per sempre. Amen.

Salmo Responsoriale
    Dal Salmo 62 
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderĂ  la mia bocca.

Canto al Vangelo   Col 3,16.17
Alleluia, alleluia.

La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza;
tutto fate rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.      
Alleluia.

Vangelo   Mc 11, 27-33
Con quale autoritĂ  fai queste cose?

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».