Poesie

Padre nostro

Con quale nome possiamo chiamare Colui
che ha tanto amato gli uomini
da dare il suo Figlio unigenito?
Sappiamo che ci ha dato la vita,
ci sostiene, ci guida e ci difende.
Finora lo abbiamo chiamato:
il Signore, l’Altissimo, Dio Onnipotente.
Ora il suo Figlio si è fatto uno di noi;
è venuto a vivere in mezzo a noi.
Potremmo dire: si è messo dalla parte nostra.
Possiamo chiamarlo con un nome più confidenziale,
più affettuoso, più familiare e più intimo?
Noi non oseremmo! Ma ce lo insegna e ci autorizza il Figlio.
Gli chiedono: “Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11, 1),
vale a dire come chiamare tuo Padre e come parlare a lui.
Quando pregate dite così: “Padre nostro, che sei nei Cieli” (Mt 6, 9).
Padre, vogliamo rendere giustizia a te. Vogliamo rendere gloria a te.
Vogliamo darti il posto che ti spetta dentro il nostro cuore.
Le nostre vie attraversate dalla morte,
vogliamo aprirle al tuo passaggio benefico.
Vogliamo che tutti gli uomini,
si pieghino umilmente al tuo volere
poiché tuoi siamo noi, tuo è il cielo e la terra.
Tu sei il Creatore e Signore di ogni essere
e di ogni cosa.
In Cielo ti adorano, ti ringraziano, ti acclamano,
e ti amano come tu li ami.
Così vogliamo che avvenga in mezzo a noi.
Questo è il tuo regno.
Insieme alla pace che ci hai ridonato
osiamo chiederti il pane necessario,
il perdono altrettanto indispensabile
e la forza per difenderci dal nemico infernale;
e tenere lontano da noi tutto ciò che ci porta danno.
Gesù, tuo Figlio, ci ha comandato di perdonare
e noi vogliamo farlo.
Ora ci amiamo come fratelli
e insieme siamo felici di chiamarti “Padre”.

P. G. Alimonti OFM cap, L’ora più bella, pp 113-114