Messa quotidiana

Santa Messa 16-2-23

SANTA FILIPPA MARERI

S. Filippa trasse i natali dalla nobile famiglia dei Mareri sul finire dei sec. XII, nel castello di loro proprietĂ , in provincia di Rieti. Avviata da S. Francesco alla vita di perfezione negli anni 1221-1225, prese la risoluzione di consacrarsi a Dio con tale determinazione che ne le pressioni dei parenti, ne le minacce del fratello Tommaso, ne le richieste dei pretendenti riuscirono a rimuovere. Come Chiara di Assisi, fuggì da casa insieme ad alcune compagne e si rifugiò in una grotta nei pressi di Mareri, oggi detta “Grotta di S. Filippa” e vi rimase fino al 1228, quando i due fratelli Tommaso e Gentile con strumento notarile del 18 settembre 1228, le donarono il Castello di loro proprietĂ  con annessa la Chiesa di S. Pietro de Molito, oggi Borgo S. Pietro. La Santa vi si trasferì con le sue seguaci e nella nuova dimora organizzò e diresse la vita claustrale secondo il programma tracciato da S. Francesco per le Clarisse di S. Damiano. La cura spirituale del Monastero venne affidata al Beato Ruggero da Todi dallo stesso S. Francesco. Sotto la sua guida il Monastero, fondato da S. Filippa, diventò scuola di santitĂ  e la Fondatrice maestra di vita spirituale. L’occupazione principale della comunitĂ  era il culto e la lode di Dio, la vita liturgica, la lettura e lo studio della Bibbia. Accanto all’attivitĂ  spirituale il lavoro era tenuto in grande considerazione unitamente al servizio dei poveri e all’apostolato. Nel monastero venivano preparate medicine da distribuire gratuitamente ai malati. Con la parola ma soprattutto con il fervore della sua caritĂ  e lo stile di vita, modellato alla scuola del Santo di Assisi, fece rivivere alcune pagine del Vangelo in un mondo che le aveva dimenticate.S. Filippa morì il 16 febbraio 1236. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi e si cominciarono a registrare grazie e favori celesti elargiti da Dio per intercessione della sua serva. Nel 1706 venne fatta la ricognizione delle sue spoglie mortali e venne ritrovato il suo cuore incorrotto, conservato oggi in un reliquiario di argento.
S. Filippa Mareri è la prima santa del Secondo Ordine Francescano, quello delle Clarisse. Il titolo di Santa compare la prima volta in una Bolla di Innocenzo IV emanata nel 1247, quando erano trascorsi appena dieci anni dal suo transito. Sono passati 750 anni dalla sua morte e la devozione per la Santa è andata crescendo non solo nella sua terra ma in numerosi altri paesi e in altri continenti per iniziativa degli emigranti; che nella protezione di Santa Filippa trovarono sostegno e conforto nelle difficoltĂ  e la fecero conoscere ad altre popolazioni. Non di rado oggi ritornano davanti all’altare dove è collocata la sua tomba per esprimerle riconoscenza e gratitudine.
Nonostante sia ufficialmente indicata come “Beata”, la devozione popolare e le sue suore le hanno sempre assegnato l’appellativo di Santa.

Fonte: Sito Suore Francescane di Santa Filippa Mareri

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura   Gn 9, 1-13

Pongo il mio arco sulle nubi,perché sia il segno dell’alleanza tra me e la terra. 

Dal libro della Gènesi
Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. Il timore e il terrore di voi sia in tutti gli animali della terra e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono dati in vostro potere. Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe. Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue. Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello.
Chi sparge il sangue dell’uomo,
dall’uomo il suo sangue sarà sparso,
perché a immagine di Dio
è stato fatto l’uomo.
E voi, siate fecondi e moltiplicatevi,
siate numerosi sulla terra e dominatela».
Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».
Dio disse:
«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell’alleanza
tra me e la terra.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 101
Il Signore dal cielo ha guardato la terra.

Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrĂ  ricostruito Sion
e sarĂ  apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera.

Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darĂ  lode al Signore:
«Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte».

I figli dei tuoi servi avranno una dimora,
la loro stirpe vivrĂ  sicura alla tua presenza,
perché si proclami in Sion il nome del Signore
e la sua lode in Gerusalemme,
quando si raduneranno insieme i popoli
e i regni per servire il Signore.. 

Canto al Vangelo   Gv 6,63
Alleluia, alleluia.

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.

Vangelo   Mc 8, 27-33
Tu sei il Cristo. Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elìa e altri uno dei profeti». Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
GesĂą faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! PerchĂ© tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».Â