Poesie

Beato Marco d’Aviano

Sac. francescano cappuccino
– Aviano (Pd) 17 novembre 1631
+ Vienna (Austria) 13 agosto 1699

Carlo Domenico Cristofori, questo il suo nome da
laico, fu un grande predicatore, taumaturgo, artefice della
salvezza dell’Europa cristiana dai turchi.
Nel settembre 1648 viene accolto come novizio nel convento
di Conegliano e dopo un anno, il 21 novembre 1649,
pronuncia i voti prendendo il nome di Marco d’Aviano.
Un prodigio avvenuto il 18 settembre 1676, quando
guarì una suora paralizzata da 13 anni, gli cambiò la vita.
Questa improvvisa guarigione, unita anche ad altri
episodi analoghi avvenuti nello stesso periodo a Venezia,
resero celebre frate Marco, cui ormai furono attribuite doti
taumaturgiche.
“Profeta della Misericordia divina, si impegnò attivamente
per difendere la libertà e l’unità dell’Europa cristiana.
Al continente europeo, che si apre in questi anni a
nuove prospettive di cooperazione, egli ricorda che la sua
unità sarà più salda se basata sulle comuni radici cristiane”
(Giovanni Paolo II, 27 aprile 2003).

La libertà d’Europa tu salvasti.
Alzando il Crocifisso, atterrasti
la mezzaluna, simbolo dell’Islam.
A Vienna c’è l’assalto decisivo.

Gli orgogliosi principi cristiani,
fra loro divorati da discordie,
cedevan senza dubbio ai musulmani
l’ultima roccaforte dell’Europa.

Col più potente esercito ottomano
Mustafà quarto vuole la vittoria
per arrivare a Roma, in San Pietro,
e lì legare in piazza i suoi cavalli.

Il Papa ti mandò. Fu la salvezza.
Le palle dei cannoni si smorzavano.
Passavi in mezzo al fuoco sempre indenne.
In pochi giorni Vienna è liberata.

E fu Belgrado l’ultima vittoria.
Poi l’armistizio e quindi lunga tregua.
I prigionieri turchi a te ricorsero
per esser liberati dalla morte.

Il Papa ti concesse di tornare
nel chiostro per goder del pio silenzio.
Ma tutti voglion te ambasciatore
per riportare pace tra i potenti.

I pellegrini, i poveri e i malati
ti cercan giorno e notte senza sosta,
e tu li accogli e tanti ne guarisci.
È giunta la tua fama in tutto il mondo.

Inviato in ogni parte a predicare
la folla si riunisce numerosa.
Aspettan che tu passi in mezzo a loro.
Tagliuzzan tutto per una reliquia.

Nella città di Padova la suora,
paralizzata da tredici anni,
appena le imponesti le tue mani
tornò perfettamente risanata.

I vescovi d’Europa ti chiamavano
perché la tua parola convertiva
ed anche gli ostinati peccatori
si davano a severa penitenza.

Combattere i nemici della fede
non fu battaglia facile, fra Marco;
ma quella degli amici del peccato
ti chiede ancor più lacrime e preghiere.

– Il Papa mi comanda e io obbedisco! -,
ma senti che le forze son finite.
A Vienna incontrerai sorella morte.
Il Ciel t’attende per l’eterna pace.

P.G. Alimonti OFM cap, Vento impetuso, vol. IV, pp 56-57-58