Poesie

L’ultimo presepio

Adesso tu, Maria,
lo tieni tra le braccia;
ripensi al presepio.

Nemmeno adesso parla.
La spada della morte
ha chiuso le sue labbra.

Gli dai il tuo calore.
Lo stringi al tuo cuore;
il suo non batte più.

Succhiava allora il latte
e tu l’accarezzavi:
la fronte adesso è gelida.

La cima del Calvario
è arido deserto,
lontano dal presepio.

Il tuo pensiero è lì,
in quella cara grotta,
in quella mangiatoia.

Nel cielo tu vedevi
il chiaro firmamento
e l’occhio delle stelle.

Qui l’aria è lamento,
rumore è il silenzio,
il cielo è di piombo.

Lì vennero i pastori;
e poi i Re Magi;
fu tutta una festa.

Il cuore di chi odia,
e l’ombra dei soldati
qui celebra la morte.

Maria qui solo tu
ci parli del presepio
e culli il tuo Gesù.

Tu chiedi ai suoi amici:
“due posti nella tomba,
per me e per Gesù”.

P. G. Alimonti, poesia inedita dal volume “Bagno di umanità”