Messa quotidiana

Omelia 2-9-14

 

Santi di Dio pregate per noi

BEATO APOLLINARE DA POSAT

Jean-Jacques Morel nacque il 12 giugno 1739 nel villaggio di Préz-vers-Noréaz, nei pressi di Friburgo in Svizzera. Dal 1747 al 1750 fu affidato alle cure del curato del paese, suo zio Francesco Giuseppe Morel, e nel 1755 entrò nel collegio San Michele dei gesuiti a Friburgo per perfezionare la sua formazione. Il 28 luglio 1762 sostenette brillantemente una disputa filosofica pubblica ed il 26 settembre dello stesso anno vestì l’abito cappuccino nel convento di Zug assumendo il nome di Apollinare da Posat, nome d’origine del padre. Il 26 settembre 1763 emise la professione religiosa e il 22 settembre 1764 ricevette l’ordinazione presbiterale a Bulle.
Dal 1769 al 1774 Padre Apollinare fu impegnato ad aiutare il clero di varie parrocchie presso Sion, Porrentruy, Bulle e Romont. Alla fine dell’agosto 1774 divenne insegnante e direttore degli studenti di teologia a Friburgo e nel 1780 vicario nel convento di Sion. Il 20 agosto 1781 fu trasferito sempre quale vicario nel convento di Bulle e nel 1785 a Stans, direttore della scuola annessa al convento. Il 16 aprile 1788 lasciò Stans ed andò a Lucerna e nell’autunno del 1788 fu confessore dei tedeschi nel convento di Marais in Francia.
In questo paese fu sorpreso dalla Rivoluzione Francese, nemica del cristianesimo, ed alla soppressione gli ordini religiosi, ai primi di marzo 1790 fu inviato come vicario nella parrocchia di San Sulpizio. Dal 1° aprile 1791 poi si diede al ministero clandestino. Il 14 agosto 1792, celebrata la messa, si costituì ai commissari di Lussemburgo. Il 2 settembre seguente anche Padre Apollinare rimase vittima del massacro perpetrato dai rivoluzionari in odio alla fede nel convento carmelitano di parigi.
Lasciò scitto a coloro che piangevano la sua tragica fine: “Perché affliggervi tanto per me? Non sapete che io debbo essere nelle cose che riguardano il mio ministero? A chi appartiene il regno di Dio? A coloro che soffrono persecuzioni per la giustizia. Non è forse soffrendo tormenti ben piú atroci, che il Cristo è entrato nella sua gloria? Il servo sarà piú grande del suo padrone? Invocherò il Signore nella lode e sarò liberato dai miei nemici”.
Papa Pio XI il 17 ottobre 1926 beatificò Apollinare da Posat insieme ad altre 190 vittime della medesima persecuzione, 94 delle quali morte proprio con lui nel convento carmelitano.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura  1 Cor 2, 10-16
L’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio; l’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, lo Spirito conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato.
Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 144
Giusto è il Signore in tutte le sue vie.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.   

Canto al Vangelo  Lc 7,16  
Alleluia, alleluia.

Un grande profeta è sorto tra noi,
Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.

Vangelo   Lc 4, 31-37
Io so chi tu sei: il santo di Dio!

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.