Messa quotidiana

Omelia 24-9-13

 

Maria Madre Addolorata, prega per noi

FESTA DEL RITROVAMENTO DEL CORPO DI SANTA CHIARA

Le spoglie di santa Chiara, traslate dalla vicina chiesa di S. Giorgio, furono assicurate sotto l’altare maggiore il 3 ottobre 1260.

chiara

Il ritrovamento del sepolcro di san Francesco, avvenuto il 13 dicembre 1818, e la realizzazione della cripta scavata sotto l’altare maggiore della basilica inferiore, non poteva non suscitare nelle clarisse e nella cittadinanza un vivo desiderio che si potesse portare alla luce, per la devozione dei fedeli, anche la tomba di santa Chiara.

Così appena finiti i lavori per la definitiva sistemazione della tomba di San Francesco nel 1850, si iniziarono i lavori nella basilica di Santa Chiara per riportare alla luce il suo corpo. Il 23 settembre del 1850 solennemente viene aperta la tomba della santa che fu trovata sotto l’altare maggiore  ”alla profondità di sedici palmi dal pavimento”, chiusa da “un masso di travertino irregolare, cinto da grossa fascia di ferro”. Il 22 giugno 1852, festa del “Voto”, il Vescovo diocesano diede inizio ai lavori per la futura cripta che doveva accogliere il corpo di santa Chiara. I lavori si protrassero fino al settembre del 1872. La struttura odierna e frutto di un rifacimento in stile neogotico effettuato nel 1934.

Da dietro ad una grata, si possono venerare i resti mortali di S. Chiara, racchiusi in un corpo-reliquario, che giace su una tavola di legno grezzo all’interno di un’urna di cristallo e di pietra del Subasio.

Nel mezzo della cripta originale sorge una costruzione a figura dodecagona regolare, che ha la duplice funzione di mettere in evidenza il cunicolo, entro il quale fu trovato il semplice sarcofago di travertino con le spoglie della Santa, e di servire al culto mediante un altare.

Nella nuova estensione della cripta, verso l’ingresso principale, sono invece esposte alcune reliquie francescane-clariane.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura  Esd 6, 7-8.12b.14-20
Portarono a compimento la costruzione del tempio e celebrarono la Pasqua.
Dal libro di Esdra
In quei giorni, [il re Dario scrisse al governatore e ai funzionari della regione dell’Oltrefiume dicendo:] «Lasciate che lavorino a quel tempio di Dio. Il governatore dei Giudei e i loro anziani costruiscano quel tempio di Dio al suo posto. Ed ecco il mio ordine circa quello che dovrete fare con quegli anziani dei Giudei per la costruzione di quel tempio di Dio: con il denaro del re, quello delle tasse dell’Oltrefiume, siano integralmente sostenute le spese di quegli uomini, perchĂ© non vi siano interruzioni. Io, Dario, ho emanato quest’ordine: sia eseguito integralmente».
Gli anziani dei Giudei continuarono a costruire e fecero progressi, grazie alla profezia del profeta Aggeo e di ZaccarĂŹa, figlio di Iddo. Portarono a compimento la costruzione per ordine del Dio d’Israele e per ordine di Ciro, di Dario e di Artaserse, re di Persia. Si terminĂČ questo tempio per il giorno tre del mese di Adar, nell’anno sesto del regno del re Dario.
Gli Israeliti, i sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la dedicazione di questo tempio di Dio; offrirono per la dedicazione di questo tempio di Dio cento tori, duecento arieti, quattrocento agnelli e dodici capri come sacrifici espiatori per tutto Israele, secondo il numero delle tribĂč d’Israele.
Stabilirono i sacerdoti secondo le loro classi e i leviti secondo i loro turni per il servizio di Dio a Gerusalemme, come Ăš scritto nel libro di MosĂš.
I rimpatriati celebrarono la Pasqua il quattordici del primo mese. Infatti i sacerdoti e i leviti si erano purificati tutti insieme, come un sol uomo: tutti erano puri. CosĂŹ immolarono la Pasqua per tutti i rimpatriati, per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 121
Andremo con gioia alla casa del Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore»!
GiĂ  sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

Gerusalemme Ăš costruita
come cittĂ  unita e compatta.
È lĂ  che salgono le tribĂč,
le tribĂč del Signore.

Secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
LĂ  sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.


Canto al Vangelo  Lc 11,28  
Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano.
Alleluia.

Vangelo   Lc 8, 19-21
Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, andarono da GesĂč la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».