Messa quotidiana

Santa Messa 12-10-23


SAN SERAFINO DA MONTEGRANARO

Il suo motto è: «la via per andare su è quella di scendere in giù». Umile fraticello francescano, analfabeta, mai ordinato sacerdote, non può confessare, né predicare. Felice Rapagnano nasce nel 1540 nelle Marche, a Montegranaro (Fermo) in una povera famiglia di contadini. Mentre gli altri bambini vanno a scuola, lui porta al pascolo le pecore. Come San Francesco d’Assisi, Felice, educato dalla madre Teodora Giovannuzzi ad essere un buon cristiano, impara ad amare la natura. I suoi “libri” sono gli uccellini che cinguettano, il sole, la luna, i fiori, gli alberi, il vento.
Quando muore il padre Girolamo, a quindici anni Felice è manovale assieme al fratello Silenzio che fa il muratore. Nei pochi momenti liberi, il timido Felice si avvicina alla figlia del padrone per cui lavora, non perché sia interessato a lei, ma per farsi leggere ad alta voce i libri che la ragazzina possiede. Questi libri parlano di Gesù. Il ragazzo rimane talmente affascinato dalle parole che ascolta, da voler entrare in convento. Riesce a farsi accogliere dai Frati Minori Cappuccini di Tolentino (Macerata) e Jesi (Ancona). Felice cambia il suo nome e diventa Serafino. Rimane un semplice cappuccino laico perché non sa né leggere né scrivere. Indossati il tipico saio con il cappuccio, stretto in vita da una corda, e i sandali, lo trasferiscono da un convento all’altro a fare il cuoco, l’ortolano o il portinaio. Fra Serafino ha tanta buona volontà, ma è impacciato e maldestro, così spesso viene rimproverato dai superiori e dai confratelli, e lui risponde sempre con dolcezza, umiltà e pazienza.
Nel 1590 si stabilisce ad Ascoli Piceno dove lo mandano a chiedere le offerte per il convento e per i poveri. Serafino si rivela un uomo gradito a Dio. I suoi “libri” diventano il crocifisso e il Rosario che porta sempre con sé. Si fa amare da tutti, ricchi e poveri. Mangia e dorme pochissimo, regala tutto ai bisognosi, soprattutto gli ortaggi che coltiva con un’abbondanza di frutti stupefacente, fa visita ai malati e ai carcerati, fa diventare buoni i cattivi, porta pace nelle famiglie e, se in casa non vede un’immagine sacra, s’infervora. Compie tanti miracoli di guarigione come quelle volte in cui sana la spalla fratturata di suo fratello e guarisce la gamba di un cardinale. Ascoli Piceno insorge contro la decisione di un suo ennesimo trasferimento, riuscendo a farlo rimanere in città. Serafino muore nel 1604 ad Ascoli Piceno dove è sepolto. Nel suo paese natale, a Montegranaro, sorge un santuario a lui dedicato.


Autore: 
Mariella Lentini

Prima Lettura

Ecco, sta per venire il giorno rovente come un forno.Dal libro del profeta Malachìa
Ml 3,13-20a

Duri sono i vostri discorsi contro di me – dice il Signore – e voi andate dicendo: «Che cosa abbiamo detto contro di te?». Avete affermato: «È inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall’aver osservato i suoi comandamenti o dall’aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti».
Allora parlarono tra loro i timorati di Dio. Il Signore porse l’orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome. Essi diverranno – dice il Signore degli eserciti – la mia proprietà particolare nel giorno che io preparo. Avrò cura di loro come il padre ha cura del figlio che lo serve. Voi allora di nuovo vedrete la differenza fra il giusto e il malvagio, fra chi serve Dio e chi non lo serve.
Ecco infatti: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale
Dal Sal 1

R. Beato l’uomo che confida nel Signore.Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte. R.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene. R.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo. (Cf. At 16,14b)

Alleluia.

Vangelo

Chiedete e vi sarà dato.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,5-13

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola del Signore.