Messa quotidiana

Santa Messa 17-2-24

SETTE SANTI FONDATORI DELL’ORDINE DEI SERVI DI MARIA

Ritiro dalla cittĂ 
XIII secolo, Firenze. Sette mercanti, membri di una compagnia laica di fedeli devoti della beata Vergine (la “Compagnia di Servi di Santa Maria” o “Laudesi”) decidono di ritirarsi nella penitenza, nella contemplazione e nel servizio a Maria. Una scelta certamente influenzata anche dai due grandi ordini mendicanti del tempo, Francescani e Domenicani, nonché dall’esperienza dei monaci Camaldolesi, Vallombrosani e Cluniacensi, già presenti in quelle terre, e di gruppi penitenziali come quelli di S. Agostino e del Monte Carmelo, o dei fratelli e sorelle laiche della Penitenza. Erano Bonfiglio, guida del gruppo laico e priore della futura comunità, Bonagiunta, futuro priore tra il 1256 e il 1257, Manetto, artefice delle prime fondazioni in Francia, Amadio, anima del gruppo, Sostegno e Uguccione, amici tra loro, e infine Alessio.
Intorno al 1233 i sette abbandonano dunque le loro attività commerciali, lasciano le proprie case e distribuiscono i beni ai poveri, mentre Firenze è sempre più sconvolta da guerre fratricide.

Tuniche e mantelli grigi
E’ l’8 settembre 1233 quando i sette cominciano a fare vita comune a Villa Camarzia, alla periferia della città: Iacopo da Poggibonsi, cappellano dei Laudesi e loro direttore spirituale impone a ciascuno l’abito dei “Fratelli della Penitenza”, un mantello e una tunica di lana grezza di colore grigio. La giornata della piccola comunità si svolge tra preghiera, lavoro e questua per le vie della città. La loro vita è ritirata, austera e solitaria, ma molte persone turbate e angosciate si rivolgono a loro, ricevendo sempre consolazione e consiglio; soprattutto i più sono colpiti dal fatto che, ricchi mercanti quali erano, i sette si siano ridotti volontariamente in povertà. Questo incoraggia il diffondersi della fama della loro santità e molte persone iniziano a chiedere di entrare a far parte della loro famiglia.

Nascita dell’Ordine
Proprio le insistenti e numerose richieste li inducono a dare inizio ad un Ordine espressamente dedicato alla Vergine, di cui si dicono Servi – l’Ordine dei Servi di Maria. Il vescovo Ardingo Foraboschi dona loro nel 1234  un terreno sulla sommità del Monte Senario, a circa 18 km da Firenze. Le celle sono all’inizio semplici capanne separate una dall’altra; sui ruderi di un antico castello sorge presto una chiesetta intitolata alla Madonna e nel 1239, dopo la visita del Legato Pontificio, il cardinale Goffredo Castiglioni (futuro papa Celestino IV) assegna loro la Regola di Sant’Agostino.
Spesso, dopo lunghe uscite per la questua, si fermano a Firenze presso l’oratorio di Santa Maria di Cafaggio di cui ampliano presto l’annesso ospizio cominciando ad accogliervi coloro che chiedono di far parte della comunità.

Tante vocazioni
Ben presto i sette ricevono il permesso di aprire altri conventi, anche fuori della Toscana, perché le vocazioni affluiscono numerose. L’Ordine rischia però la soppressione quando il concilio di Lione, nel 1247, decreta a soppressione degli Ordini Mendicanti. Ma Filippo Benizi, accolto ventunenne nell’ordine e futuro Priore Generale, ottiene di nuovo il riconoscimento pontificio. L’approvazione definitiva arriva nel 1304 ad opera di Benedetto XI.
Soltanto Alessio Falconieri, ultimo superstite dei sette, può rallegrarsene. Morirà il 17 febbraio 1310, a quasi 110 anni di età. Sua nipote, Giuliana Falconieri, pure santa, sarà la fondatrice delle Mantellate.
Nel 1888 Leone XIII canonizza insieme i sette padri. A Monte Senario un unico sepolcro raccoglie le loro spoglie.

Fonte: www.vaticannews.va

LITURGIA DELLA PAROLA 

Prima Lettura   Is 58, 9b-14
Se aprirai il tuo cuore all’affamato, brillerà fra le tenebre la tua luce.

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerĂ  fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarĂ  come il meriggio.
Ti guiderĂ  sempre il Signore,
ti sazierĂ  in terreni aridi,
rinvigorirĂ  le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono.
La tua gente riedificherĂ  le rovine antiche,
ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni.
Ti chiameranno riparatore di brecce,
e restauratore di strade perché siano popolate.
Se tratterrai il piede dal violare il sabato,
dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro,
se chiamerai il sabato delizia
e venerabile il giorno sacro al Signore,
se lo onorerai evitando di metterti in cammino,
di sbrigare affari e di contrattare,
allora troverai la delizia nel Signore.
Io ti farò montare sulle alture della terra,
ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre,
perché la bocca del Signore ha parlato».

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 85
Mostrami, Signore, la tua via.

Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.

PietĂ  di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia.

Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.  

Canto al Vangelo   Ez 33,11
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagitĂ  e viva.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo   Lc 5, 27-32
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perchè si convertano.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».