Testimone

Testimonianza a Siracusa

Santuario Madonna delle Lacrime (Siracusa) – 20/10/2013

Convegno Regionale dei Gruppi di Preghiera della Sicilia

Pace e bene.

Eccellenza carissima, grazie della sua presenza e della parola con cui ci esorta ad essere fedeli al messaggio di Padre Pio. Amo stare insieme al popolo di Padre Pio, sento la gioia di Padre Pio che ci ha invitati e la nostra gioia per aver potuto rispondere.

Mi chiedete una testimonianza su Padre Pio.

Padre Pio non si riesce a concepirlo se non con la croce, o meglio “crocifisso”. Egli ci ha insegnato a portare la croce e non a sopportarla.

Una mattina nella sacrestia di San Giovanni Rotondo vedendomi arrivare, si è rivolto a quelli che erano presenti, (oltre quaranta persone) ha detto: “Vedete questo qua?, In Paradiso ci vuole andare, ma non vuole sopportare niente!”.

La croce si porta amandola. Padre Pio ama la croce perché vive per Gesù, vive con Gesù, vive in Gesù. Ma non  basta, Padre Pio vive di Gesù. Senza la croce di Gesù, Padre Pio sarebbe morto.

Viene spontaneo domandarsi “In che rapporto sono con Gesù, con la croce e con Padre Pio? Sono un figlio spirituale, sono membro del Gruppo di preghiera, ma la mia vita è di Gesù?”

Padre Pio ha detto: “Dai miei figli voglio: la Messa, la Comunione e il rosario ogni giorno”. Ricevere Gesù e vivere di Gesù.

Ci sono tante specie di animali che prendono il colore del cibo che mangiano, se mangiano la foglie verdi, diventano verdi. Se voi mangiate il pane buono, diventate buoni. Voi mangiate il pane della vita, il pane più buono, voi diventate buoni come Gesù. La gente che vi conosce, deve sapere che se voi siete  senza Gesù, siete senza la vita.

Dice San Paolo “Voi siete morti con Cristo, quando Cristo, vostra vita, si manifesterà, allora anche voi comparirete nella gloria (cfr Col 3,3-4).

Come ho conosciuto Padre Pio? Andai perché volevo sapere da Padre Pio, se il Signore mi voleva nelle missioni, oppure in Italia. Ero convinto, che dovessi partire per le missioni. Padre Pio, mi ha detto “No, stai qui e prega per me!” Voleva dire: prega con me, lavora per e con i Gruppi di preghiera. Questa attività mi porta continuamente a contatto con i vescovi e con i sacerdoti. È gioia grande uscire dalla curia vescovile o dall’ufficio parrocchiale e sentirsi dire: “Che Dio ti benedica!” È bello vivere l’amore della Chiesa, l’amore del vescovo, l’amore del sacerdote, l’amore dei fedeli.

Una volta concelebrai, a Castelgandolfo, col Papa Giovanni Paolo II (8 agosto 1989), che ha voluto un gran bene a Padre Pio, è stato anche qui a Siracusa. Dopo la Messa la fotografia di rito vicino al Papa. Mentre il Papa si allontana, una persona che mi conosceva ha detto: “Santità, questo è Padre Guglielmo di Padre Pio!” Il Papa è tornato indietro, m’ha preso la barba con le mani dicendo: “Ah, Padre Guglielmo di Padre Pio!”

Ricordiamo le parole di Gesù: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv 15,16). E questo esige gratitudine. Quante volte durante la giornata dite: “Signore, ti ringrazio?” Ha ragione Papa Francesco; vuole che ricordiamo il giorno in cui siamo stati battezzati. Mi auguro che nelle parrocchie si celebri comunitariamente la giornata del Battesimo. Abbiamo bisogno di camminare nella luce della fede che il Signore ci ha dato.

Leggete di più le cose che riguardano Padre Pio. Dopo la morte del Padre, io incominciai a distribuire decine di migliaia di copie della Rivista “Casa Sollievo della Sofferenza”, poi a stampare opuscoli per gli incontri di preghiera. Poi passai a distribuire le biografie. Leggete i libri di Padre Alessandro da Ripabottoni, di Padre Gerardo De Flumeri, di Padre Ferdinando da Riese. Leggete “Il cireneo di tutti”. Capigruppo, procurate per i vostri Gruppi la nostra stampa e sopratutto queste biografie. Sono fotografie dell’anima di Padre Pio. Siate discepoli che insegnano.

Ho scritto su Padre Pio la collana di cinque volumi: “Voce dell’anima”. Ho scritto quasi sempre in poesia. Mi è più connaturale meditando la santità di Padre Pio. Amo il Padre e ogni giorno mi pare di cominciare ad amarlo di nuovo. L’ultimo di quei volumi l’ho intitolato “Occhi sull’anima”, gli occhi di Padre Pio sulla mia povera anima. È il caro Padre Pio che mi ha chiamato vicino a sé.

Le fonti francescane, a cui ho collaborato anch’io, nel 1976, raccolgono tutti gli scritti di san Francesco, seguiti dagli scritti su san Francesco, fino al secolo quindicesimo.

Su Padre Pio, sono state scritte cose importanti e si continuerà a scriverne, ma la fonte più interessante è l’Epistolario dove Padre Pio parla di Padre Pio.

Conosco molte monografie, testimonianze personali su Padre Pio. Mi auguro che siano raccolte nella biblioteca della Casa Sollievo. È importante conoscere anche straordinari figli spirituali di Padre Pio. Ho scritto due volumi in cui parlo di circa duecento persone, vissute nel mondo di Padre Pio. Li ho intitolati “Vicino a Padre Pio”.

Un tema importante nella vita di Padre Pio è il dolore. Padre Pio amava il dolore. Diceva che era avaro di dolore. Disse a Gesù: “Dà a me il dolore, il merito lascialo agli altri”. Ai figli il merito senza la sofferenza, al Padre la sofferenza senza il merito!

Quali sono le croci più pesanti che Padre Pio ha portato?

La prima croce è l’amore. È stato crocifisso per amore. Ho visto Padre Pio baciare il bambino Gesù a Natale: tremava! Vedendo quel bambino pensava certamente all’umiltà di Gesù; a Gesù che viene a farsi piccolo per salvarci dalla superbia, a farsi povero per arricchire noi, come dice san Paolo. Altra croce è proprio il dolore. La Passione di Gesù è al centro della vita di Padre Pio. Portò egli stesso i segni della Passione di Gesù.

Un giorno l’ho visto soffrire tanto. Mi sono inginocchiato davanti a lui e gli ho detto: “Padre, dì a Gesù che mi faccia soffrire e amare come fai tu”. Ha esclamato: “Stai fresco se cominci dalla croce!”. Ha voluto ricordarmi che non si porta la croce senza un grande amore.

Un confratello lo supplicò: “Padre, dammi un po’ della tua croce!” Padre Pio si è voltato a me e ha detto: “Vedi come ha fatto subito a chiedere la croce? Ebbene, si affretterà ancora di più a riconsegnarmela!”

Disse un giorno: “Tanta gente viene qui, a lasciare la croce, pochi vengono a dirmi di chiedere la forza per portarla”.

Altra grande croce di Padre Pio è stata la calunnia. Gesù ha detto: “Diranno ogni male contro di voi, mentendo … “. Tutta la Chiesa nei secoli dovrà portare la croce della calunnia. Il Signore ci ha dato la capacità di conoscere la bellezza del Suo amore, da qui la forza per portare la croce.

Gesù dice che i suoi discepoli compiranno opere più grandi di quelle che ha compiuto lui. E che si può fare di più di quello che ha fatto Gesù? Padre Pio, si è umiliato, ha cercato al Signore la gioia di portare la croce, ha pregato e ha lavorato. Ha operato miracoli, ma non sono questi l’opera più grande.

Padre Pio ha anche offerto al Signore il digiuno. Passava settimane intere senza poter ingerire né cibo, né acqua, riversava tutto.

Un giorno aveva la febbre molto alta. Gli ho detto: “Padre posso offrirti un bicchiere d’acqua fresca?” “No”. Ho insistito. Ha sorriso dicendomi: “Uagliò, se l’aggia fa’ pe’ te!”

L’Eucaristia nella vita sacerdotale di Padre Pio! Basterebbe parlare solo di questo per centrare la sua santità. Ha inculcato ardentemente ai suoi figli spirituali e ai Gruppi di preghiera, la Messa e la Comunione quotidiana.

L’amore alla Madonna: “Tutto debbo a lei”. È la mammina che lo porta alle vette dell’amore.

L’amore alla Chiesa? Padre Pio dice: “È mia madre e anche se mi percuote lo fa solo per amore”.

Padre Pio, fondatore dei Gruppi di preghiera. All’inizio ho fatto un po’ fatica a capirne la profeticità.

Pensavo che si pregasse abbastanza in tutte le chiese. Poi vedendo tante chiese vuote, tante famiglie lontane dalla Messa, dai sacramenti, ho capito. Il Signore ha chiesto al più grande carismatico dei nostri giorni di riportare il popolo cristiano a pregare. I Gruppi di preghiera rispecchiano l’anima di Padre Pio.

Padre Pio ha fondato la Casa Sollievo della Sofferenza. È il cuore del Padre. È segno della sua sconfinata carità cristiana, sacerdotale e francescana. Vorrei che ognuno di noi fosse una goccia di gioia per Padre Pio.

Una signora, disse a Padre Pio “Padre, io ho tre figli,  sono tre chiodi, li affido a te; io non ce la faccio più!” Padre Pio ha risposto: “Io già ne ho di chiodi ma ci mettiamo anche questi”.

Padre Tarcisio, gli ha chiesto: “Padre, tu sei tutto una piaga, come puoi prendere altre piaghe?” Ha risposto: “Figlio mio, faremo piaga su piaga”.

Domandai ad Enrico Medi, il grande scienziato, figlio spirituale di Padre Pio, perché venisse così spesso a San Giovanni Rotondo. Mi rispose: “Perché qui il soprannaturale è naturale”. La naturalezza del soprannaturale è il mondo di Padre Pio.

Quando ci fu l’inaugurazione della Casa Sollievo della Sofferenza, il cardinale Lercaro, ascoltando l’ultimo canto: “Dov’è carità e amore qui c’è Dio”, ha commentato: “Qui possiamo dire: dov’è Dio, lì c’è carità e amore”. Questo è San Giovanni Rotondo!

Ogni Gruppo di preghiera, sia una lode perenne. Il Signore sia la fonte zampillante della nostra carità, per somigliare a Padre Pio.

Nella cripta di questo santuario ho visto le pareti della cappella di Padre Pio tappezzate di immagini della Madonna delle lacrime con tanti pensieri manoscritti da Padre Pio.

Un giorno anch’io gli chiesi: “Padre, mi scrivi un pensiero?” Padre Pio ha mandato Padre Alessio nella sua cella a prendere un’immaginetta della Madonna e dietro ha scritto: “Maria ti guidi, con il suo materno sorriso”. L’ha consegnato a quello che gli stava più vicino e ha fatto cenno con la mano di passarlo a quello appresso, fino a quando è arrivata a me, che ero l’ultimo.

Siamo a Siracusa, nella terra dove la Madonna ha pianto. Perché ha pianto qui e non da un’altra parte? Quand’è che la mamma piange davanti ai figli? Quando è certa che quel pianto non è inutile, che qualcuno capisce e ha volontà di asciugare quelle lacrime.

A Siracusa la Madonna ha trovato i figli che cercava. La Madonna ha lasciato qui un messaggio grande. Di solito diciamo “Preghiamo la Madonna”. Qui dobbiamo dire “Preghiamo con la Madonna”.

Dice Padre Pio: “Quando vi riunite come Gruppi di preghiera, sappiate che in mezzo a voi c’è Gesù. Gesù nel vangelo attesta: – Dove due o più di voi sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro – (Mt 18,20). C’è la sua Mamma e ci sto anch’io spiritualmente”. Un grazie a Gesù e alla Mamma celeste.

Voglio ringraziare e invocare anche Padre Pio. Non riesco a dire “san Pio prega per noi”. Mi viene da dire: “Padre Pio, santo di Dio, prega per noi”. Diciamolo chiedendo insieme la perseveranza nella fede e il desiderio della carità.

Pace e bene.

P. Guglielmo Alimonti OFM cap