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Venite a me

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MIEI TESORI

Puoi, accompagnarmi dove preferisci,
o sulla terra oppure in paradiso,
per ricondurmi questi miei fratelli,
dei quali sempre resti mediatore,
maestro e guida, giudice e avvocato.
Per me li amasti e a me per lor t’offristi.
Giornate lunghe e notti brevi, caro,
non le vivesti affatto per tuo conto,
ma per pregarmi in lacrime di sangue
di perdonarli tutti e di salvarli.
Io ti risposi: sono miei gioielli
e li consegno a te da custodire.
Da debolezza scuoti e da torpore.
L’ostinazione spingi a dolce resa.
La carità li faccia sempre nuovi.
È da Betlemme al Golgota la prova
del mio perdono a tutti i peccatori:
io non la morte voglio, ma la vita!
E invece morte sceglie chi ripete:
a morte Cristo e libero Barabba!
O mio diletto figlio e mio fratello,
tu che sposasti tutto del mio Spirito,
tu consolasti tanto questo cuore
col cuore tuo trafitto come il mio;
a te per questo affido i miei tesori.

(Padre Guglielmo Alimonti OFM Capp., “Uno con l’Agnello”, p 187)