Opere

Vento impetuoso vol. 2

L’Angelo custode

Sappiamo dal Vecchio e dal Nuovo Testamento del ruolo di questo spirito celeste posto da Dio al fianco dell’uomo per illuminarlo, guidarlo, custodirlo e proteggerlo e infine certamente per perorare la sua salvezza eterna.
Non è necessario cercare dogmi al riguardo. Per sapere e per capire quanto basta alla verità, è sufficiente rimanere nell’ambito della Bibbia, dall’Esodo a Giobbe, a Zaccaria, ai Salmi, a Het e nel Vangelo, a Matteo (18, 1-5, 10) e a Luca (16, 22). La Chiesa con papa Palo V emana nel 1614 una bolla in cui assegna specifica indulgenza ai membri delle compagnie dell’Angelo custode. Nel 1670 Clemente X rese obbligatoria la festa degli Angeli custodi per tutta la Chiesa latina lasciando la data del 2 ottobre, già scelta da Paolo V nel 1608. Tra i santi che hanno avuto spiccato rapporto col proprio Angelo custode ricordiamo San Pietro, San Francesco d’Assisi, San Tommaso d’Aquino, San Francesco di Sales, Santa Francesca Romana, Santa Gemma Galgani, San Pio da Pietrelcina.

angeliÈ la nostra bellezza
dettata dai colori.
Pur la formosità
coi colori s’intreccia.

Si può pur bello dire
ciò che la mente gusta
o all’intelletto piace,
com’è un “bel” pensiero.

Diciamo “bello” l’angelo
ma non ci son colori,
e non ci sono note,
e non ci sono forme.

Se per pietà s’adegua
a questo nostro mondo,
vediam la sua bellezza,
che è celeste fascino.

È luce non di sole;
è forma non di uomo.
La sua parola è suono
per arrivare a noi.

E quando ti vedrò?
Quando anch’io sarò
fatto di pura luce
proprio come sei tu.

Pazienza per adesso!
Mi vedi e non ti vedo.
Mi guardi e non lo so.
Mi parli e non ti sento.

Lo sai che mi consola?
Che io posso amarti
come mi ami tu.
Oh! Quanto lo desidero!

Felice tu mi vuoi;
felice voglio farti!
Tu lo sei perché ami
e voglio amare anch’io.

Oh! Certamente Dio
vorrà che io ti veda,
perché vedendo te,
pur Lui potrò vedere.

O mio paziente amico,
o amico mio prezioso,
tu sei il mio custode,
tu sei la mia difesa.

Ci sia perdon per me,
lo chiedo a Dio e a te.
Ti prego, angelo mio,
tu fa’ ch’io giunga a Dio.

P. Guglielmo Alimonti, p.4

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