Testimone

Vicino a lui

Il Padre Aldo, attuale provinciale, mi ha detto che è volontà dei frati rendere sempre più nota Sant’Elia, perché qui Padre Pio ha messo la sua firma alla consacrazione perpetua della sua vita al Signore. In questo anno centenario ci sono già state tante celebrazioni altre ce ne saranno a breve tempo e anche a lunga scadenza: è giusto che sia così. Vogliamo che Sant’Elia segua la scia di San Giovanni Rotondo e di Pietrelcina. A San Giovanni Rotondo ho vissuto tante ore, tanti giorni, tante notti di Paradiso; la mia vita vicino a Padre Pio è la ragione per cui, Padre Aldo mi ha chiesto una testimonianza. Ho scritto, fra l’altro, una collana di cinque volumi su Padre Pio, c’è la didascalia in prosa, pagina per pagina poi segue il brano poetico.

Io debbo dire quello che il cuore mi rimanda e che è realmente accaduto. Io non devo fare uno sforzo di memoria per dirvi le gioie, i doni di grazia che ogni minuto trascorso vicino a Padre Pio mi offriva.elia pianisi

Una volta il padre guardiano mi disse : “Ma non ti stanchi mai di venire qua? Sei venuto e ti sei confessato tante volte da Padre Pio, ti può bastare!” Io capii benissimo. Forse il padre guardiano ha ragione, ma è il mio Padre spirituale! Se tu hai un papà, è giusto che lo vai a trovare. Se tu sei un figlio hai bisogno del consiglio, della guida, dell’amore che ti dona. Ho pianto tutta la notte pensando: “Ma adesso che faccio? Non posso venire più oppure sarà una volta all’anno… io non ci riesco!”

La mattina successiva alle tre eravamo in sacrestia. Ero dietro  a Padre Pio. Egli era appoggiato al banco dove si mettono i paramenti  sacri; li aveva già indossati e continuava a pregare tenendo le mani dentro un cassetto non chiuso bene, perché gli era più comodo stare così. Arriva il padre guardiano alla svelta quasi di corsa scende le scale, arriva a Padre Pio, gli doveva dire certamente una cosa importante, però ha visto questo unico cassetto che non era rientrato, con una spinta lo ha chiuso e quindi, le mani di Padre Pio schiacciate lì dentro. Padre Pio ha emesso un grido: Ooh, che qua’  ci sta la mano di Padre Pio!”. Io che ero dietro a lui in piedi, non mi sono scomposto per niente. Ho detto: “Qui Padre Pio ha pagato ancora una volta il prezzo, io posso tornare, perché l’ha detto lui …Qua c’è la mano di Padre Pio! È la mano del Padre tesa al figlio che ha bisogno di lui.  Sono tornato la settimana successiva. Vivente il Padre ho continuato a frequentare San Giovanni Rotondo. Dopo la sua morte vado accolto con tanto affetto dai confratelli.

Un giorno, eravamo sulla veranda. Mi inginocchiai davanti al Padre. Poggiai i gomiti sulle sue ginocchia e  fissandolo negli occhi ho detto al Padre quello che dovevo dire e lui prima ancora di darmi le risposte, mi guarda sorridente come si guarda un birichino e mi dice: Abruzzese vogliamoci bene!” È stato come porre il suo autografo su quei miei desideri, perché quel bene è vero, è sempre, è importantissimo per me. Quella forza mi fa dire a voi: Su camminiamo con Padre Pio: impariamo alla sua scuola, cominciamo a pregare di più. Facciamo come lui ci  ha detto, la messa ogni giorno, la comunione ogni giorno, il rosario ogni giorno, perché la preghiera nutre e fortifica.

Quando il Cardinale Colombo venne a presiedere il Congresso Eucaristico Nazionale a Pescara disse: “Dove la Chiesa prega è viva, dove non prega è già morta!”. Io ho fondato più di 400 gruppi di preghiera e vi posso dire che ho incontrato molte chiese vive perché in quelle chiese si prega; anche chiese vicine a morire perché manca la preghiera. I gruppi di preghiera devono essere il volto di Padre Pio nella Chiesa e  nel mondo. Umili! L’umiltà dona non rimandiamo la carità al domani. Non lasciamo Gesù ad attendere sulla porta. Padre Pio dice: “il povero è Gesù”. Quante cose belle ho visto, ho imparato e messo nel cuore vicino a Lui!Un giorno eravamo, nel primo  pomeriggio, eravamo sulla veranda. Era un momento di tregua per Padre Pio e anche per i frati. Alcuni di essi erano svegli dalla mattina alle 3 o alle 4 per assistere il Padre e accogliere i tanti fedeli e si andava avanti fino a tarda sera. Quello era il momento di grazia per me che potevo restare, spesso tutto solo, vicino al Padre.

elia celebrUn giorno mentre ero lì, arriva un infermiere dell’ospedale. Porta un po’ di gelato. Una goccia di refrigerio per le sue temperature sempre vertiginose. Ne prende appena un cucchiaino. Poi in disparte l’infermiere mi dice: “Il Padre oggi è venuto a fare un giro nelle corsie dell’ospedale!” –  “A che ora?”, gli chiedo – “Dalle 13.30 alle 14.00” –  “Ma sei sicuro?” – “Eh, mica  l’ho visto solo io!”. Dalle 13 alle 14 il Padre era rimasto a pregare vicino a me!

Una mattina, dopo la messa di Padre Pio, sono andato a trovare suo fratello Michele, gli ho chiesto:”O zi’ Michele, come stai?” – “Sto abbastanza bene“ – “Hai fatto colazione?”  – “Mi stanno preparando un po’ di latte” – “Ti reggo io la tazza e t’imbocco?” –  “Va bene”. Un po’ di latte e caffè col pane. Sembrava un bambino felice. Io ho colto l’occasione  per chiedergli: ”Zi’ Miche’ dimmi la verità, Padre Pio viene a trovarti qualche volta?” –  “Eh ci mancherebbe! È lu fratelle chiu’  piccule!“ – “Quand’è l’ultima volta che è venuto a trovarti?” – “Eh poco fa’ se n’è ‘ito!”. Quindi Padre Pio mentre era in sacrestia a prepararsi per la messa era anche vicino al fratello.

Padre Pio pur restando a S. Giovanni Rotondo doveva correre qua e là per il mondo. “Padre dove ti dobbiamo cercare quando non ci sarai più?” – “Cercatemi in ogni tabernacolo del mondo!”. Dove è Gesù è chi lo ama.

Padre Pio disse: “Sono un mistero a me stesso”. Ci sarebbe da scrivere un bel volume intitolato: “Padre Pio mistero di Dio”. Ogni biografo di Padre Pio, si sforza di dire tutto quello che sa,da esperienze personali o che trova scritte. Ormai le biografie di Padre Pio si moltiplicano all’infinito. Io ho scritto in una delle tante pagine su di lui: ”Padre Pio stai tranquillo adesso abbiamo solo le tue fotografie, poi faremo delle statue, inaugureremo e pregheremo davanti ai tuoi monumenti, ti metteremo davanti agli ospedali, alle carceri. Quando la Chiesa vorrà ti costruiremo delle belle chiese e cattedrali e le intitoleremo al tuo nome, sei contento?”. Ma ci siamo già: ormai stanno sorgendo chiese in tutti i cinque continenti intitolate a San Pio.

C’è un’ampia documentazione sulla recente apparizione di P. Pio nel Benin dove oggi il Presidente di quello Stato fa parte del Gruppo di Preghiera perché lì il Padre è apparso più volte e ha detto: “Il Signore mi ha affidato tutta l’Africa ma in un modo speciale la vostra terra!”.

Potreste chiedermi: “I confratelli l’hanno capito e amato sempre? Io ho visto in essi tanta tenerezza e premura e anche tanta cura e trepidazione! Ho visto anche i confratelli di Padre Pio piangere nei momenti duri e difficili per lui. Sì, questi religiosi sapevano condividere la croce con Padre Pio e c’è stato qualcuno di essi che ha offerto la propria vita per il Padre.

E i medici che venivano mattina e sera a visitare Padre Pio? Salvo le note eccezioni hanno avuto rispetto e venerazione. Io conosco il prof. Torlontano di Pescara che andava per le consulenze alla Casa Sollievo della Sofferenza almeno due volte al mese. Siamo molto amici e spesso mi racconta delle esperienze su Padre Pio.

I figli di Padre Pio, chi sono? Sono quelli che lo considerano proprio Padre e maestro e quindi lo amano, si affidano al suo aiuto e si impegnano a imitare le sue virtù. Sono i veri testimoni della spiritualità e della santità di Padre Pio. Molti di essi hanno scritto dei propri rapporti con Padre Pio. Don Probo Vaccarini dell’Emilia Romagna ha scritto “Il pendolare di Dio”. Era impiegato nelle Ferrovie dello Stato. Nel suo giorno libero, scendeva a Padre Pio poi ritornava su. Faceva il pendolare di Dio andando a Padre Pio, non se ne staccava mai. Adesso, due suoi figli sono sacerdoti ed egli stesso è sacerdote; vedete come i figli spirituali imboccano la via del Padre!

C’è una categoria che tante volte aiuta e tante altre volte rende difficile conoscere la versione vera dei fatti. Sono i giornalisti. Un giornalista napoletano assillava di domande nel corridoio il Padre che tornava verso la cella. All’assoluto silenzio di Padre Pio sbottò: “Padre questo è il mestiere mio e io aggia campà!”. Padre Pio gli ha detto: “Ah sì, e alle spalle mie? Bèh allora mo’ ti dico ‘na cosa: tu mi vedrai fra non molto dire la messa seduto su una sedia a rotelle”. Qualche mese dopo Padre Pio si è ammalato e ha dovuto celebrare sulla sedia a rotelle.

Per me che vi devo dire? Un giorno rischiai un incidente di macchina. Il giorno dopo corsi a ringraziarlo. Mi prevenne e mi disse: ”Tu ma da’ sciancà n’tutt’ a me?” Cioè, “Tu mi devi far rompere le gambe?”. Questo prima che io aprissi bocca. Evidentemente aveva pensato lui a fermare la macchina.

Un’altra volta d’inverno, c’era vento e freddo a Pescara. Mi dissi è il mio giorno libero vado lo stesso. Prendo la vecchia cinquecento, butto dentro pala, scopa, sacco, tutto quello che mi poteva servire se fossi rimasto ingolfato nella neve. A San Severo cominciai a vedere il sole, sole salendo verso San Giovanni Rotondo, sempre sole. Tutte le colline piene di ginestre fiorite:”Quando mai a gennaio, tutte le ginestre fiorite!”Scherzando qualche amico, che sa questo mi dice: “Tu sei il santo delle ginestre!”. Quando sono arrivato in convento il superiore mi chiede: “Vuoi parlare con Padre Pio?” – “Sì, se è possibile.” – “Padre Pio è nella saletta”. Era seduto là, mi ha accolto e mi ha guardato dicendo:” Beh dimmi un po’, ce l’hai trovata la neve?”

Conversando gli raccomandai mio padre e mia madre. Quando gli parlai di mio padre mi ha chiesto:Quanti anni ha?”. Vi premetto che per tutto il percorso da Pescara a San Giovanni Rotondo, una cosa stranissima, continuamente dentro di me:”Ma quanti anni ha tuo padre?”. Io dicevo: ”Che senso ha questa cosa, sembra un disco che ho dentro!”. Appena arrivo lì: ”Quanti anni ha tuo padre?” Ho detto l’età: “E che va cercando?” Mio padre aveva circa 70 anni ma pensare che ha campato troppo è una cosa strana e poi detta da Padre Pio! io padre è morto quasi a cent’anni. Dunque Padre Pio mi voleva dire: ”Eh, ne ha ancora di tempo, da vivere!”. Quando ho raccomandato mia madre, P. Pio ha chinato la testa dicendo: ”Sì“. E’ morta poco dopo.pioscrive

Una volta ho preso un biglietto  da una persona che lo voleva  consegnare a Padre Pio; questa mi ha detto: “No, lo devi leggere, se ho sbagliato voglio che tu lo corregga.” – “Ma se tu scrivi a Padre Pio, lo leggerà Padre Pio!” – “No, ti prego!” -. Apro il biglietto, lo leggo. Dico: ”Va bene!”. Quando la mattina presto alle 3 consegnai il biglietto:”Padre questo è per lei.” – “E che ci sta scritto?”“E’ per lei Padre.” – Sì ho capito, ma che ci sta scritto?”. Sapeva dunque che io l’avevo letto.

Un’altra volta presa la benedizione, stavo per ripartire e tenevo ancora in tasca lettere e biglietti che mi avevano consegnato da dare a lui. Mi stavo dimenticando.Mi ha richiamato:Vieni qua, che figura ci fai, quando tu dovrai riconsegnare i biglietti e le lettere a quelli che te li hanno dati?“.

Una mattina dopo la Messa: “Padre mi benedica vado a piedi a S. Michele Arcangelo (sono circa 30 km.)”. Mi benedisse e aggiunse: Sì vai, l’ho fatta anch’io a piedi.”. La sera sono arrivato alla porta del convento e ho trovato chiuso. “Adesso non voglio disturbare. Padre, io non suono il campanello, pensaci tu”. Vedo la porta che si apre un po’ ed io entro, poi quella dove sta Fra’ Modestino, arrivo là, e questa porta si apre, insomma tutte le porte fino alla stanza dove dovevo andare a riposare. Quando la mattina alle 2.30 sono andato da lui per prenderlo sottobraccio e accompagnarlo in Chiesa, prima di entrare in sacrestia mi ha detto : Spiegami, ma queste porte sono tutte aperte?”. 

Un altro episodio. Felice di essermi confessato da lui e di essere stato assolto, gli dico:”Padre, come sono contento perché mi sono confessato da te!”. Prese un atteggiamento minaccioso, mi ha detto:”Ti sei confessato, ti ho dato l’assoluzione, adesso perchè mi vuoi far perdere tempo? Vai via!”. Un rimprovero: ma non capisco perché. Ho detto: “Sì, me ne vado, me ne vado!”. Ho baciato la mano, è stata l’unica volta che ho sentito più il dolore che l’amore per quella persona santa che era Padre Pio. Avrei voluto dirgli :”Padre mi stai a tagliare come si taglia un ramo quando è secco!” E lui:”Aspetta,dove vai? Apri quella tendina!”. Era della  andare!”. E sono e sarò sempre vicino a te, Padre!

16 GIUGNO 2007 – SANT’ELIA A PIANISI – Raduno Gruppi di Preghiera  Abruzzo e Molise nel CENTENARIO della  Professione  Perpetua di SAN PIO DA PIETRELCINA