Poesie

Santa Caterina da Siena

Santa Caterina da Siena

Vergine Patrona d’Italia
– Siena 25 marzo 1347 + Roma 29 aprile 1380

Terziaria domenicana o Mantellata, per l’abito bianco e il mantello nero, visse in un’epoca travagliata (XIV sec.) per la vita della Chiesa, minacciata dallo Scisma d’Occidente e per il tessuto sociale, lacerato dalla peste e dai conflitti.
Il papa Benedetto XVI ha detto “La sua vita si può così compendiare: rimanendo in famiglia si dedicò alla preghiera, alla penitenza, alle opere di caritĂ  … fu protagonista di un’intensa attivitĂ  di consiglio spirituale verso ogni categoria di persone, viaggiò molto per sollecitare la Riforma della Chiesa e favorire la pace
tra gli Stati” (cfr Benedetto XVI, 24 novembre 2010).
La Santa ha fatto dono della sua vita al Signore per il bene della Chiesa.
Egli ha confermato l’offerta con il sigillo delle stimmate invisibili.
Giovanni Paolo II l’ha dichiarata Compatrona d’Europa.

Tu sei Caterina,
la santa del giglio.
Patrona d’Italia,
onor della Chiesa.

A giovani schiere
di vergini cuori
tu fosti modello
d’ardente pietà.

Il velo e il mantello,
la bianca divisa
è l’umile veste,
che il popolo venera.

Ai fianchi cingevi
l’acuto cilizio.
Digiuno e preghiera
offrivi al Signore.

GesĂą predicavi
a ricchi e potenti.
La pace annunziavi
a tutta la gente.

Aiuto e conforto
portavi ai malati;
la peste fa strage,
tu corri a salvare.

Ai poveri doni
un pane e un sorriso.
Ad essi ricordi,
che sono beati.

Fu povero in terra
il Figlio di Dio,
la Vergine pia
e il Santo Giuseppe.

Tu fosti l’amica.
Tu fosti sorella,
tu fosti la madre
dei rei del patibolo.

La tua presenza,
la tua parola,
la tua caritĂ ,
faceva il miracolo.

Dapprima bestemmia
il reo disperato;
infine pentito,
invoca il Signore.

Le piaghe portasti
del dolce GesĂą.
La gloria del Cielo
è il giusto tuo premio.

P. G. Alimonti, Vento impetuoso vol. 2, pp. 186-7