Testimone

Ancora

Il rapporto speciale di Padre Pio col proprio Angelo Custode fa parte di quel corredo straordinario di carismi di cui godeva il nostro santo confratello. Basta aprire il suo Epistolario per trovarne conferma.
” se ne stava in un angolo della stanza. Non è corso neppure ha chiamato in aiuto. Passata
la bufera, si è avvicinato con dolcissimo affetto. Padre Pio se n’è lamentato e l’ha rimproverato. L’Angelo ha spiegato che Gesù non glielo ha permesso e ha concluso: “Tu, fratellino mio, devi essere certo del mio amore. E dopo tutto, l’hai visto: hai vinto tu!”.
Una mattina con la sua abituale confidenza padre Eusebio Notte, che per qualche tempo l’ha assistito, vedendo tutta la corrispondenza già pronta per essere spedita, mentre la sera avanti era tutta ammucchiata lì, gli ha detto: -Padre spirituale, non mi dire che da solo tu hai potuto fare questo. Sono certo che ti ha aiutato il tuo Angelo Custode-.
a2Padre Pio sorridendo gli ha risposto: -Ma certo, non è un dormiglione come te!-
Il Padre vedeva e parlava col proprio Angelo, e allo stesso modo vedeva e parlava con i nostri Angeli. Non era raro sentirlo dire: “Se non puoi venire tu, mandami il tuo Angelo Custode”.
Le testimonianze a questo proposito sono veramente tante.
Da piccoli si hanno tante paure per cui il pensiero dell’Angelo custode ci dà sicurezza. Crescendo, ci sentiamo autosufficienti e il pensiero dell’Angelo si fa raro.
Padre Pio, come del resto molti Santi, ci insegna a ringraziare il Signore, che ci ha messo vicino un amico, invisibile sì, ma altamente prezioso.
Nonostante sapessi bene di questo speciale rapporto del Padre con gli Angeli, mi stupì profondamente quello che mi accadde una notte a San Giovanni Rotondo.
Andai a riposare abbastanza tardi e nel timore che la stanchezza mi impedisse di svegliarmi in tempo, stesi una coperta e mi misi a riposare sul pavimento.
Alle due e mezzo mi ritrovai sveglio. Ne approfittai per dare l’augurio della buona giornata al Padre, inviandogli il mio Angelo.
Lo feci insonnolito. Dopo essermi lavato il viso, mandai una seconda volta l’Angelo, scusandomi con lui se approfittavo della sua bontà.
Verso le tre vado personalmente dal Padre per accompagnarlo in sacrestia dove rimaneva a pregare fino all’ora della Messa. Come arrivo sull’uscio della sua stanza, gli rivolgo il saluto: “Buona giornata, Padre!”
Il Padre esclama ad alta voce: “Ancora!” Aveva proprio ragione: era la terza volta!

P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 113