Poesie

Dal dito bagnato

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La febbre, che brucia
il corpo malato,
accende l’arsura.

Tra crudo delirio
la sete diventa
ragione di vita.

La sete crescente
martella le tempie,
dissecca la gola.

Non cibo si cerca,
ma solo si brama
dell’acqua da bere.

In lande deserte
si vede morire
la gente di sete.

La fata morgana
è inganno creato
da sete estrema.

Ai raggi infuocati
del sol tropicale,
si muore assetati.

Esorta il Vangelo:
a chiunque ha sete
voi date da bere.

Lo sciocco epulone
finisce all’inferno
per cuore indurito.

Negò un boccone
al povero Lazzaro;
adesso è dannato.

Immerso nel fuoco,
vorrebbe succhiare
un dito bagnato.

Ma il cielo non dona
a chi non donò:
è fatta giustizia.

P. G. Alimonti OFM cap, “Il tempo della luce”, Scia di fuoco, pp 27-28