Testimone

Questo è il mio sangue

Il sacerdote sa che quando sale l’altare per rinnovare il sacrificio di Gesù, è come se salisse sulla croce per chiedere nuovo sangue di redenzione. Egli ripete le parole del mistero e il mistero si compie.
Gesù scende tra le sue mani nell’ostia e scende nel calice.
Quel pane si trasforma per volontà del Redentore in pane eucaristico, pane di vita, Sacramento. Quel vino non è più vino, ma Sangue per lavare, nutrire e salvare. Questo ha fatto Gesù. Questo deve fare il sacerdote.
È il mistero della fede da proclamare appena compiuto.
L’assemblea dei fedeli nel massimo del silenzio, del raccoglimento,
e dell’adorazione l’accoglie. Mistero è l’azione di ogni sacramento. Mistero è la grazia che nell’infusione o nell’immersione battesimale invade l’anima e cancella la macchia di origine.
Mistero è l’azione della divina misericordia, che quando il sacerdote dice “ti assolvo”, ridona all’anima lo splendore della sua innocenza e della sua somiglianza con Dio che l’ha creata.
inMistero è l’azione del fuoco dello Spirito Santo, che all’Unzione crismale del vescovo o suo delegato, riveste di verità e di potenza d’amore divino lo spirito della creatura umana e l’arricchisce dei santi sette doni: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore di Dio.
È un patrimonio indescrivibile che dallo Spirito Santo passa ad abitare nell’anima, nella mente e nel cuore dell’uomo, che così acquista vigore più che  sufficiente per militare nella testimonianza della fede.
È lo stesso fuoco che a pochi giorni dall’Ascensione di Gesù al Cielo, scese visibilmente secondo le promesse di Gesù, sui discepoli riuniti a pregare nel Cenacolo con Maria, sua Madre.
È Mistero di Dio che parla all’uomo.
È Mistero di Dio che si fa uomo.
È Mistero l’Uomo-Dio che si lascia condannare e crocifiggere.
È Mistero anche la sua Risurrezione.
È Mistero la sua Pasqua.
La celebrazione dell’Eucaristia non è soltanto fare memoria di Gesù, ma di ogni parola e di ogni gesto della sua vita e della sua morte e Risurrezione e della promessa del suo ritorno.
Cleonice Morcaldi chiese a Padre Pio: “Tu soffri durante la Messa?”
Padre Pio rispose: “Come Gesù sulla croce, per quanto è possibile ad umana creatura”.
Era l’unione mistica e reale di Padre Pio al sacrificio del Calvario.
Chi ha avuto la grazia di prendere parte alla celebrazione della Messa di Padre Pio, ha visto la totale  immolazione con Gesù. Io generalmente seguivo la Messa del Padre dal matroneo. Accanto a me c’era sempre il giovanissimo dottor Pavone. Ho taciuto per anni la testimonianza che sto per fare.
È verità che posso solo raccontare ma non provare.
È verità che in nessun modo posso provare agli altri.
Tuttavia lo faccio solo a lode di Dio e per invitare chi vuole
a ringraziare Dio con me.
Celebravo dopo la Messa del Padre nell’altare di San Michele, uno degli altari laterali posti sulla navata destra della chiesa.
Nel bere il calice io non ho provato il sapore del vino, ma tutto il sapore del sangue. Solo allora e mai altrove.
Ripeto sull’altare di ogni giorno: Sangue di Gesù, lavaci.
Sangue di Gesù, salvaci!
Che dono ci hai fatto, Gesù, quando hai detto: “Questo è il mio sangue!”.
E che dono hai fatto al sacerdote quando gli hai comandato di ripetere: “Questo è il mio Sangue!”

P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 128