Poesie

Santa Eustochia Smeraldo Calafato

Clarissa
- Messina 1434 + 1485

Papà pescatore, madre casalinga, quarta di sei figli. La madre è entusiasta del movimento di riforme dell’Ordine Francescano. Assidua ai sacramenti, fa anche delle penitenze compatibili col suo stato di vita. Prega tanto. Smeralda, la futura suor Eustochia, la imita con slancio. All’improvviso una triste novità: il papà ha promesso l’undicenne come sposa ad un vedovo, ricco e di una certa età. Smeralda se ne va di casa, non sa cosa fare. Quel promesso sposo muore all’improvviso. Lei vuole entrare in monastero. Il papà si oppone. Poco tempo e la morte lo porta via. Smeralda ha compiuto 14 anni. Bussa al monastero delle Clarisse di Santa Maria di Basico a Messina. Comincia il noviziato col nuovo nome di Eustochia. È felice. Osserva con amore e fedeltà la Regola. Però entra in disagio quando la badessa Flos Milloso, permette un certo lassismo. Cerca un luogo diverso. Trova un vecchio ospedale di una congregazione del Terz’Ordine Francescano. Con l’aiuto di benefattori e con l’autorizzazione, lo ristruttura e ne fa un buon monastero. Cura la stretta osservanza specie della povertà. Montevergine diventerà monastero esemplare. Tiene i contatti epistolari con altri celebri monasteri d’Italia. Si lega in forte amicizia spirituale con Madre Cecilia Coppoli, badessa di Santa Lucia di Foligno. La seguono la madre, la sorella Margherita, una nipote e numerose altre. Cresce la fama delle sue straordinarie virtù. Si parla anche di qualche prodigio operato per sua intercessione. Pio VI la dichiarò Beata nel 1782. Fu canonizzata nel 1988.

Ti chiamerai Eustochia.
Verranno le bufere.
Avrai continue prove
da sposa di GesĂš.

Per ora scorre lieta
la
fanciullezza pia.
All’ombra della mamma
tu cresci ben sicura.

All’improvviso un vento,
sinistro e violento,
ti oscurò il cammino!
Ti senti ormai perduta.

Hai solo undici anni.
Il tuo papĂ  ti lega
in matrimonio a un vedovo.
All’improvviso muore!

Ora con cuore libero
e con sereno spirito
tu cerchi la preghiera,
che riempie il cuor di pace.

Tu vuoi lasciare il mondo,
entrare in monastero.
Contrario è il papà,
ma anch’egli presto muore.

Entri nel monastero
Santa Maria di Basico.
Inizi il noviziato:
sarai chiamata Eustochia.

Con entusiasmo alato
la povertĂ  tu sposi.
Ogni lavoro compi
quale servizio a Dio.

Ti strugge la Passione
del dolce tuo GesĂš.
Con la tua santa gioia
a tutte sei d’esempio.

Ma scarsa l’osservanza
tu vedi intorno a te.
Un vecchio ospedale
adatti a monastero.

CosÏ è Montevergine
il santo nuovo nido.
La madre e la sorella
con tante altre vengono.

Di San Francesco e Chiara
tu sei felice figlia.
Amore e povertĂ 
saranno le tue ali.

P.G. Alimonti OFM cap, Vento impetuoso, vol. III, pp 242-243-244