Testimone

Suona il Vespro

Ero cappellano dell’ONARMO (Opera Nazionale Assistenza Religiosa Morale Operai). Programmavo il mio lavoro di assistenza settimana per settimana.
Un’“Opera” impegnativa e benefica, voluta dalla Santa Sede per portare l’assistenza spirituale nel mondo operaio.
Per oltre venti anni ho trascorso giorni e notti nelle fabbriche, nelle ferrovie e nelle aziende della cittĂ  di Pescara. …
La nomina veniva direttamente dal Vescovo ordinario.
Questo mi ha dato la possibilitĂ  di portare molte volte con pullman e con mezzi privati tanti operai da Padre Pio.
suonailvesproGli operai spesso venivano insieme alle proprie famiglie.
Partecipavano i dirigenti delle ferrovie, i direttori di aziende e
i proprietari di imprese. Molti di loro poi diventavano bravi testimoni di Padre Pio, suoi figli spirituali e attivi collaboratori nei Gruppi di Preghiera.
Quasi settimanalmente potevo essere vicino al Padre.
Se ero solo andavo con una “cinquecento FIAT”, attempata sì, ma che mai mi ha lasciato per strada. Impiegavo solitamente tre ore, pur premendo abbastanza l’acceleratore.
Per viaggiare piĂą tranquillo chiesi a Padre Pio di proteggermi nella guida.
Egli mi rispose: -Sì, così se mandi qualcuno nel fosso, puoi dire che sono stato io!- Gli dissi: -Padre, mi affido a lei, perché al fosso non ci voglio andare io e non ci voglio mandare nessuno-. Sorridemmo insieme.
In uno di questi viaggi arrivai alle due del pomeriggio.
Sapevo che a quell’ora il Padre era solo a pregare sulla veranda, mentre i confratelli si godevano un riposino pomeridiano per poi riprendere con più energia l’impegno della giornata, lì sempre lunga e faticosa.
Non suonai il campanello, per non disturbare.
In cuor mio dissi al Padre: mandami qualcuno ad aprire, così posso stare vicino a te, poi, come suonerà la campana del vespro, io tornerò fuori e busserò per entrare.
Sento subito un passo alle mie spalle: è un infermiere della Casa Sollievo.
Tira fuori la chiave ed apre. Si fa da un lato e mi dice: -Padre, si accomodi-.
Raggiungo il Padre. Lo saluto con immensa gioia e lo ringrazio.
Egli mi abbraccia e mi invita a sedermi accanto a lui.
Fino alle tre rimango a pregare anch’io. Eravamo soli.
Alle quindici puntualmente suona la campana del vespro.
Io non mi muovevo da lì.
Dopo qualche minuto Padre Pio si volta verso di me con uno sguardo intenso e mi dice: -Hai sentito la campana del vespro?-
Mi alzai e tornai fuori come promesso; per poi suonare e rientrare.

P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 12