Testimone

Uno di quei veli

Dopo la morte del caro Padre, il suo corpo rimase esposto davanti all’altare, fuori del presbiterio.
Era stato sistemato in una cassa di legno senza coperchio, per cui potevamo vederlo e toccarlo. Potevamo cambiare i fiori che la gente ci offriva o deponeva ai suoi piedi.
Soprattutto era possibile sostituire il piccolo merletto bianco steso sul suo volto. Era sottile e trasparente. Potevamo soddisfare il desiderio di poter prendere quel velo per qualche malato o per qualche benefattore.
Vicino a noi c’era il professor Enrico Medi. Col volto affondato nelle mani piangeva come un bambino. Ogni tanto andava a consolare con una carezza la consorte, che era seduta ai piedi dell’ambone, a destra dell’altare. Sapevamo tutti il profondo affetto, che legava quei virtuosi coniugi a Padre Pio. Quando stava bene il Padre era felice di dvederli e benedirli. Scherzando diceva all’onorevole Medi: “Sei un chiacchierone”.
Il professor Medi, vice Presidente dell’Euratom, incantava quando parlava dell’astronomia, dell’universo e delle sue sapienti leggi. Diceva che ogni cosa lo riconduceva ad ammirare il creato ed a prostrarsi davanti al Creatore. Al pari della sua scienza incantava la sua fede. I vescovi spesso lo invitavano a parlare al clero e ai fedeli. Si conservano alcune sue conferenze e discorsi toccanti e illuminanti.
Uno dei discorsi più celebri è quello che tenne a Prato, città  notoriamente atea e marxista. Parlava volentieri ai giovani e sapeva infondere in loro il bisogno di Dio e il desiderio delle virtù.
Mentre iniziavano i preparativi per la festa del Padre, egli spontaneamente si recò dal Papa a chiedere la benedizione
per il suo caro Padre Pio. Arrivò tutto raggiante. Si inginocchiò davanti a Padre Pio e disse: -Padre, sono stato dal Santo Padre e le porto la sua benedizione-.
Padre Pio, commosso, s’inchinò a quelle parole e ringraziò affettuosamente il professor Medi.
A Medi un giorno fu chiesto: “Professore, perché, lei, uomo di scienza, appena può corre qui da Padre Pio?”
Egli con la semplicità dei grandi rispose: “Perché qui il soprannaturale è naturale”.
Vicino ad un gigante di santità come Padre Pio, si vede e si tocca ciò che appartiene alla realtà della fede e quindi all’invisibile, come appunto è il mondo soprannaturale. Ora eravamo al secondo giorno.

P.G.Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 145