Testimone

Tu la sai lunga

Non finirò mai di ringraziare il Signore per avermi fatto nascere da genitori di profonda fede cristiana. Il papà faceva l’autista presso due ditte contemporaneamente per mettere assieme un guadagno sufficiente e portare avanti la famiglia di sette figli.
Di giorno raramente avevamo la gioia di vederlo.
Tornava la sera tardi e partiva la mattina presto, ma tanto la sera che la ma…ttina veniva accanto al nostro letto e ci baciava uno ad uno. Sapevamo che appena prendeva lo stipendio si recava nel convento dei Frati Minori di Orsogna (Ch) e lì lasciava un’offerta per i frati e un’altra per la celebrazione d’una Santa Messa.
Fu felice quando seppe che ogni mattina io mi fermavo nel convento dei Cappuccini a Guardiagrele (Ch) per servire tutte le Messe dei Padri per poi di corsa raggiungere la scuola in cittĂ .
E ancora di piĂą si compiacque quando gli dissi che mi sarei fatto Cappuccino.
 famigliaMia madre ci raccontava a tavola e dopo cena molte storie di santi.
Sembrava un’enciclopedia! Amava molto San Francesco d’Assisi.
Da giovane entrò nel terz’Ordine Francescano ed era fedelissima a tutti gli impegni di figlia di San Francesco.
Anche in casa spesso si raccoglieva in preghiera.
Aiutava e confortava tutti.
Mi mandava ogni giorno a portare da mangiare ora all’uno ed ora all’altro povero del quartiere. Lei e il babbo mi confidarono che nel giorno di nozze erano andati a San Giovanni Rotondo per ricevere la benedizione di Padre Pio e affidare a lui la famiglia.
Ora tanti anni erano passati.
Mancavano pochi mesi al 50° anniversario di nozze.
Dopo una vita di tanti sacrifici ben meritavano un dono speciale.
La speranza nell’aiuto del Padre, la fiducia nella sua bontà e nella sua paternità mi incoraggiavano a portarli da lui.
Restava una difficoltĂ .
Mi domandavo se le loro condizioni fisiche non ottimali mi consentivano di farlo. A loro non dissi nulla fino a quando non decisi. Avevo prima bisogno dell’approvazione del Padre.
Il suo eventuale assenso, lo consideravo molto piĂą che un semplice parere. Per me voleva significare che tutto sarebbe andato bene. Pertanto mi rimaneva da chiedere espressamente tale permesso. Quando scendiamo in sacrestia alle tre del mattino per la preparazione alla santa Messa, colgo il momento opportuno.
Mi inginocchio e gli chiedo: -Padre, io voglio portare qui i miei genitori per il cinquantesimo di nozze. Posso farlo?-
Padre Pio in tono di ammonimento, mi disse: -Uagliò, tu la sai lunga!-
Non aveva detto di no. Li portai e furono felici.P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 62